La revisione dei confini marittimi della Russia nel Mar Baltico, vista da Riga

Se la Russia rivedesse unilateralmente i confini marittimi con la Lituania e la Finlandia, sarebbe una decisione che porterebbe ad un’escalation della tensione nella regione del mar Baltico e quindi susciterebbe una reazione. Questo è quanto ha affermato ai media il capo dello stato lettone Edgars Rinkēvičs al termine di un incontro con la primo ministro Evika Siliņa.
Il Presidente lettone ha sottolineato però che non si tratta ancora di informazioni ufficiali da parte della Russia. Il ministero degli Affari Esteri lettone è in contatto con Lituania e Finlandia per monitorare la situazione. “Attualmente la questione viene studiata in modo approfondito qui, a Riga, in Lituania, in Finlandia e altrove”, ha aggiunto Rinkēvičs.

Il Presidente lettone ha anche affermato nell’incontro con la stampa, che la Lettonia è pronta a sostenere gli alleati in caso di necessità sia all’interno della NATO che dell’Unione europea. “Non supportiamo la modifica unilaterale dei confini di alcun tipo. Se dovesse succedere qualcosa del genere, si tratterebbe ovviamente di una escalation da parte della Russia e riceverebbe una reazione corrispondente, ma per il momento stiamo reagendo in modo calmo e normale”, ha detto Rinkēvičs.

Da parte sua, il primo ministro Evika Siliņa ha annunciato che discuterà di questo tema con il primo ministro finlandese, che giungerà venerdì a Riga in visita ufficiale.
“I finlandesi si basano sempre sui fatti e agiscono con saggezza e lentezza. Confido che molto probabilmente si rivolgeranno alle istituzioni della NATO. Discuterò su come intendono affrontare la questione, perché per quanto ho capito, non c’è stata finora alcuna comunicazione ufficiale da parte russa alla Lituania o ai colleghi finlandesi. Vediamo come possiamo essere utili per definire la loro posizione comune”, ha affermato Siliņa.

Rispondendo alla domanda su come dovrebbero reagire i cittadini in un momento in cui la Russia cerca di creare insicurezza nella società, il Presidente Rinkēvičs ha invitato i cittadini a comportarsi con cautela e calma. Nello stesso tempo, le attività sospette devono essere segnalate ai servizi di sicurezza competenti. “Ma bisogna capire che questa è la nuova normalità, questa è la vita nelle condizioni geopolitiche attuali. Bisogna solo abituarsi. Se si nota qualche attività sospetta o le cose non procedono come al solito, se ci sono persone sospette, si deve segnalarlo immediatamente, e non sarà, come dicevamo nei lontani tempi sovietici, una forma di “delazione”, ma semplicemente il prendersi cura della nostra sicurezza”, ha sottolineato il Presidente lettone.

“Questa è in un certo senso una guerra ibrida: ci saranno provocazioni, che avranno lo scopo di creare tensione, ansia, sfiducia nelle istituzioni pubbliche, per questo continueremo sempre a parlare di queste cose, ma vi chiedo di comportarvi con calma, attenzione, responsabilità e tutti insieme saremo in grado di opporci a tali atti provocatori”, ha concluso Rinkēvičs.

Il ministero della Difesa russo ha diffuso un documento in cui si afferma la volontà di rivedere unilateralmente i confini marittimi con Lituania e Finlandia. Dal documento del Ministero della Difesa russo risulta che Mosca intende dichiarare come sue acque interne la parte del Mar Baltico nella parte orientale del Golfo di Finlandia, così come vicino a due città della regione di Karalyuchy e Kaliningrad. In base al documento preparato dal ministero della Difesa, la Russia intende dichiarare come proprie acque interne una parte dello specchio d’acqua a est del Golfo di Finlandia e nei pressi delle città di Baltiysk e Zelenogradsk nella regione di Kaliningrad. Sarebbero quindi modificate le coordinate geografiche da cui si misura l’ampiezza del mare territoriale della Russia, così come la zona adiacente alla costa e alle isole.

Il documento è stato presentato per la discussione in contemporanea all’inizio dell’addestramento tattico sulle armi nucleari annunciate nei giorni scorsi, durante il quale le unità militari riceveranno munizioni per il sistema missilistico “Iskander”, le prepareranno per il lancio e si sposteranno nelle posizioni segrete. Le unità dell’aviazione, invece, si addestrano per equipaggiare gli aerei con missili ed effettuare sortite in determinate aree di pattugliamento.
Le reazioni successive alla diffusione del documento hanno spinto poi il Cremlino ad emettere una nota in cui si invita a non vedere “nulla di politico” nella proposta. Poco dopo il documento è scomparso dal web. Al suo posto un avviso: “Il progetto è stato cancellato”. Ma è un passo indietro che non ha rassicurato i paesi Nato, specie quelli della regione del mar Baltico.

Le coordinate geografiche dell’attuale confine sono fissate sulla base della decisione dell’ex Unione Sovietica del 1985. Gli autori del documento ora sviluppato in Russia affermano che non corrispondono pienamente all’attuale situazione geografica.

Fonte: Lsm, LTV