Aerei militari russi ai confini dei cieli lettoni. La Lettonia: “L’attacco russo in Ucraina mette a rischio la pace in Europa”.

Sempre più frequenti gli avvistamenti di aerei e navi militari russe nel Baltico. Il governo lettone: “Non ci sono pericoli immediati in territorio lettone, ma l’Europa e la Nato devono reagire all’aggressione russa in Ucraina.


Sono sempre più frequenti in questa estate gli intercettamenti sul mar baltico, ai confini con le acque territoriali lettoni, di aerei militari russi. Ieri sera, mentre la Nato e l’Europa reagivano sul piano diplomatico all’invasione russa dell’Ucraina orientale, sul Baltico, a pochi metri dalle acque territoriali lettoni è stato intercettato un AN26 russo.

Gli aerei militari russi sorvolano il baltico con frequenza in questi ultimi mesi e sono numerosi gli avvistamenti. Viaggiano senza piano di volo e non rispondono alle richieste delle torri di controllo dell’aviazione civile dei tre paesi baltici. Spesso queste incursioni aeree sui cieli del baltico sono accompagnate anche dall’appoggio di navi militari della marina russa.

In risposta all’invasione russa della penisola di Crimea in Ucraina, i paesi della NATO hanno aumentato il numero degli aerei impiegati nel pattugliamento dello spazio aereo baltico. Attualmente, lo spazio aereo baltico viene controllato da un totale di 12 aerei  quattro dalla Polonia, quattro dal Regno Unito e quattro dalla Danimarca.

Esercitazioni militari della Nato nei paesi baltici sono in programma nelle prossime settimane e impegneranno blindati e aerei del patto Atlantico.

Le reazioni lettoni all’attacco russo in Ucraina.

La Lettonia, attraverso le sue massime autorità, ha condannato l’attacco militare russo in Ucraina, chiedendo un intervento forte della Nato, con misure di supporto per l’attività dell’esercito ucraino a difesa del proprio territorio. La premier Straujuma ha affermato che l’aggressione russa in Ucraina mette a rischio la pace in Europa, anche se non esistono al momento pericoli seri di azioni militari nemiche in territorio lettone.

La speaker della Saeima Solvita Āboltiņa ha ricordato che l’articolo 5 del patto atlantico assicura l’impegno di tutti i paesi membri se uno di loro viene attaccato, come ha di recente sottolineato sia Obama che anche la Merkel, in visita la scorsa settimana a Riga. Ma anche se non ci sono pericoli immediati per la Lettonia e gli altri paesi baltici, “non si può non reagire e non fare i conti con una situazione tale, in cui un paese vicino viene attaccato senza che l’aggressore venga sanzionato” sostiene la Āboltiņa.

Il ministro degli esteri lettone Edgars Rinkēvičs ha poi sottolineato che ormai neanche le sanzioni economiche possono essere l’unica risposta: “Le sanzioni economiche non sono misure che dispiegano effetti nel breve termine, non possono da soli fermare un’aggressione militare sul campo. Per questo gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, come Onu e Ocse, sono limitate”.

Il ministro della difesa lettone Vējonis aveva affermato che con l’aggressione militare all’Ucraina, la Russia ha ormai svelato il suo vero volto, e il suo obiettivo di realizzare le proprie ambizioni geopolitiche con la forza.

 

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